mercoledì 26 ottobre 2011

Un post dell'ing. SENECI di Netmobility

L'Unione Europea chiede agli automobilisti di togliere il piede dall'acceleratore: il parlamento europeo adotta la risoluzione "30 km/h".
Il parlamento europeo ha adottato una risoluzione nella quale "raccomanda fortemente alle autorità responsabili di introdurre limiti di velocità di 30 km/h in tutte le aree residenziali e sulle strade a corsia unica in aree urbane che non hanno corsie ciclabili separate.” Questa risoluzione fa parte di una ampia gamma di misure atte a dimezzare in Europa, entro il 2020, i 31.000 incidenti stradali che avvengono ogni anno.

venerdì 21 ottobre 2011

Una lezione attuale di Calvino

Questo brano di Calvino, tratto da Lezioni Americane del 1985, ci dà la dimensione esatta di cosa possa essere il PUM in relazione alla viabilità. Le dinamiche della mobilità, indirizzate dal PUM, costituiscono di fatto il software, mentre le strade, la viabilità, sono l'hardware. Incredibile l'insegnamento che Calvino ci ha dato sin dal lontano 1985.

Oggi ogni ramo della scienza sembra ci voglia dimostrare che il mondo si regge su entità sottilissime: come i messaggi del DNA, gli impulsi dei neuroni, i quarks, i neutrini vaganti nello spazio dall’inizio dei tempi...
Poi, l’informatica. E vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza del hardware; ma è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono solo in funzione del software, si evolvono in modo d’elaborare programmi sempre più complessi. La seconda rivoluzione industriale non si presenta come la prima con immagini schiaccianti quali presse di laminatoi o colate d’acciaio, ma come i bits d’un flusso d’informazione che corre sui circuiti sotto forma d’impulsi elettronici. Le macchine di ferro ci sono sempre, ma obbediscono ai bits senza peso.

Italo Calvino  Lezioni Americane, Leggerezza, 1985

martedì 18 ottobre 2011

Risposta al Consigliere Ravagni

Il Consigliere comunale Ravagni scrive oggi sul Trentino che il processo partecipativo del PUM altro non è che "una finta operazione ascolto", che il blog (questo) è fittizio e che su via Cavallo, via Capitelli e via della Cinta è già tutto deciso. Pur comprendendo le dinamiche che possono spingere un rappresentante delle opposizioni a lamentarsi sempre e comunque di tutto, rimane comunque sconcertante (per usare un termine dello stesso Ravagni) leggere dichiarazioni di questo tono su argomenti che sono per lo stesso Ravagni sconosciuti. Infatti Ravagni non può conoscere il processo partecipativo semplicemente perché lui non vi ha partecipato! Sul blog (da lui definito fittizio) è pubblicato il verbale della seduta riservata al consiglio nel quale si evince chiaramente la unanime condivisione del lavoro svolto. Peccato che a tale importante appuntamento lui non abbia partecipato, così come non ha partecipato alla riunione pubblica aperta a tutti del 13 settembre. Ravagni ci dà poi delle anteprime su via Cavallo, via Capitelli e via della Cinta. Probabilmente è in possesso di informazioni che l'Assessorato stesso non ha. Infatti non vi sono ancora decisioni su nessuno di questi punti non essendo ancora ultimato il modello di PUM da cui dovrebbero scaturire le proposte operative. Credo che definire inutili i 4 tavoli partecipativi sia offensivo non tanto per l'Amministrazione, ma soprattutto per tutte le persone che, credendoci, hanno partecipato a tutte le riunioni (ed erano moltissime) portando suggerimenti, intuizioni e (perché no?) anche critiche. Consigliamo a Ravagni di utilizzare meglio gli strumenti partecipativi a sua disposizione (questo blog per esempio) e, nel caso volesse approfondire l'argomento, ad analizzare con maggiore cura quanto scaturito da dai 4 tavoli....... potrebbe avere delle "sconcertanti" sorprese.

lunedì 10 ottobre 2011

Commenti sul P.U.M.

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La mobilità insostenibile vs la mobilità sostenibile
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